L'acquedotto di Riancoli - Collegiove |
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Nel territorio del Comune di Collegiove, in località Riancoli è stato individuato l’ingresso di un altro acquedotto sotterraneo. Il cunicolo, anch’esso a sezione ogivale, è scavato in una formazione di arenarie grigiastre mioceniche e risulta in parte allagato. In alcuni tratti dello speco lo spesso deposito fangoso e il forte concrezionamento delle pareti rende oltremodo difficoltosa la progressione all’interno dello stesso. La galleria sotterranea, il cui sviluppo totale è di circa 60 m., si interrompe in prossimità di un pozzo franato. Presenta altezza variabile tra 0,80 m. e 1,80 m. e larghezza pressoché costante di circa 0.60 m. Lo scavo del condotto sotterraneo fu realizzato mediante la tecnica della cultellatio attraverso il traguardo e la livellazione di pali allineati all’esterno. L’errore di direzione venne ridotto, adottando la tecnica dello “scavo ondivago”. In tal modo la luce proveniente dall’ingresso risultava diaframmata con molta precisione. In questo caso l’errore poteva scendere al di sotto del metro. A circa 20 m. dall’attuale ingresso dell’acquedotto la direttrice del cunicolo cambia direzione quasi ad aggirare un ostacolo formando una sorta di “bypass” per ricollegarsi al condotto proveniente dalla parte opposta. |
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Durante lo scavo della galleria è probabile che la squadra di fossores proveniente da sud avesse problemi nello sterro del condotto (forse uno strato particolarmente duro da scavare o una frana) e decise quindi di aggirare l’impedimento. La squadra proveniente da nord per ricollegarsi alla squadra opposta adottò poi la tecnica di Eupalino. La tecnica costruttiva utilizzata rimanda e ad altri numerosi esempi presenti nel Lazio e in particolare allo scavo dell’acquedotto delle Cannucceta a Palestrina e quello del condotto di Monte Frontino. Impossibile anche per questo acquedotto stabilire con precisione l’epoca di costruzione e la datazione. Si tratta comunque di un’opera importante la cui realizzazione deve essere stata impegnativa il che fa supporre la presenza di un potere centrale e di una struttura urbana saldamente organizzata. L’impresa doveva essere sicuramente onerosa, ma il riscontro economico altrettanto vantaggioso. |
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Riferimenti bibliografici : - Casciotti L. - Castellani V. 2002: L’antico Acquedotto della Cannucceta. Indagine storico-strutturale. - Castellani V. – Dragoni W. 1991: “Opere arcaiche per il controllo del territorio: gli emissari sotterranei artificiali dei laghi albani”, in Gli Etruschi maestri di idraulica, Perugia, 43-60. - Castellani V. – Dragoni W. 2004: “Gli emissari dei laghi albani. Aggiornamenti e prospettive”, Lazio e Sabina, 2, 215-220. - Judson S. & Kahane A. 1963: Underground drainageways in southern Etruria and nothern Latium, PBSR, 75 ss. - Quilici Gigli S. 1983: Sistemi di cunicoli nel territorio tra Velletri e Cisterna, Quad AEI 7, 112-123. - Ranieri C. 2004: La Sabina sotterranea, in Lazio e Sabina 2, 93-96. - Ranieri C. 2012: “Nuove ricerche nell’Ager Aequiculanus: il cunicolo a S. Stefano di Corvaro (Rieti)”, Lazio e Sabina, 8, 178-180.
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