Il sistema idrico - fognario del Colosseo |
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Il sistema di captazione, adduzione e deflusso delle acque dell’Anfiteatro Flavio risulta estremamente diversificato e complesso anche in relazione ad un’area, quella dell’antico stagno Neroniano, che venne bonificata per la messa in opera del monumento stesso. Una serie di collettori anulari raccoglieva, ai diversi piani dell’Anfiteatro, l’acqua piovana e quella dei vari servizi convogliandola, mediante condotti fognari a percorso ellissoidale e piccoli inghiottitoi, al piano terreno. Da qui, grazie ad una doppia pendenza della pavimentazione, le acque di scarico defluivano sia all’interno, lungo i margini dell’arena, sia verso l’esterno dove erano incanalate in un fognolo anulare che le riversava al di fuori del monumento attraverso canali radiali e scarichi verticali, in quattro condotti ellissoidali situati a circa un metro dal primo gradino della crepidine. |
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Estratto da: Le cloache dell'Anfiteatro. C. Mocchegiani Carpano, in Roma Sotterranea, 1984. |
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I quattro cunicoli anulari esterni a loro volta erano collegati, mediante pozzi verticali profondi 8 metri, ad una cloaca più grande che circonda per intero tutto il monumento. La cloaca profonda ha andamento analogo a quello del collettore ellissoidale superficiale. Il condotto ha copertura a cappuccina e misura ca. 2 metri di altezza per 0,90 metri di larghezza. L’acqua presente all’interno della cloaca raggiunge attualmente quasi i due metri di altezza. L’esplorazione della cloaca venne effettuata per la prima volta nel 1974 dall'archeologo dott. Claudio Mocchegiani Carpano con la collaborazione del geologo dott. Lamberto Ferri Ricchi.
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Le ricerche all'interno del condotto allagato, coordinate dal dott. Ranieri, sono riprese nell'ottobre del 2002 e terminate nel 2004 sotto la direzione della dott.sa Irene Iacopi della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma. |
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